venerdì, marzo 17, 2006

Perché l’amore è cieco e pazzo.

Un giorno si radunarono da qualche parte sulla terra tutti i sentimenti e le virtù dell’uomo. La Pazzia dopo essersi presentata tre volte alla Noia, propose di giocare a nascondino. L’Interesse, alzando il sopracciglio, aspettò di sentire mentre la Curiosità, non potendosi trattenere, chiese: “Cos’è il nascondiglio?” L’Entusiasmo cominciò a ballare con l’Euforia e la Gioia cominciò a saltare su e giù pur di riuscire a convincere il Dilemma e l’Apatia – che non si interessava mai di niente – a giocare anche loro.
Tuttavia, c’erano tanti che non volevano giocare: la Verità non voleva in quanto sapeva che ad un certo punto si sarebbe rivelata. La Superbia trovò il gioco stupido e la Viltà non voleva rischiare. “Uno, due, tre” cominciò a contare la Pazzia, e tutti corsero a nascondersi…
Per prima si nascose la Pigrizia. Poiché era svogliata, andò dietro la prima roccia che trovò. La Fede volò verso il cielo e la Gelosia si nascose all’ombra del Trionfo, che con la sua forza riuscì ad arrampicarsi sull’albero più alto. La Generosità non poteva nascondersi, in quanto ogni posto che trovava le sembrava stupendo, e volendo offrirlo come nascondiglio ad un altro amico, lo lasciava libero. Così la Generosità si nascose dietro un raggio di sole. L’Egoismo, al contrario, trovò come nascondiglio un luogo che andava bene solo a lui. La Menzogna si andò a nascondere nel fondo dell’oceano. La Passione ed il Desiderio si nascosero all’interno di un vulcano. L’Eros non aveva trovato ancora un luogo in cui nascondersi. Per lui tutti i nascondigli erano occupati, finché non trovò un cespuglio di rose.
“…998, 999, 1000” contò la Pazzia e iniziò a cercare. Il primo che scovò fu la Pigrizia, visto che si era nascosta vicinissima. Dopo trovò la Fede, che parlava con Dio di teologia. Sentì il “pulsare” della Passione e del Desiderio nel fondo del vulcano e trovando la Gelosia non fu affatto difficile trovare anche il Trionfo… scovò facilmente il Dilemma, che non aveva ancora deciso dove nascondersi. Pian piano trovò tutti, tranne l’Eros.
La Pazzia cercò ovunque, dietro ogni albero, sotto ogni pietra, sulla cima delle montagne, ma niente. Quando era quasi pronta ad arrendersi, trovò un cespuglio di rose e cominciò a scuoterlo nervosamente fino a quando sentì delle grida di dolore. Era Eros che gridava, poiché i suoi occhi erano stati feriti dalle spine delle rose. La Pazzia non sapeva come rimediare, piangeva, chiedeva scusa e alla fine promise di diventare la sua guida.
Così da allora l’Eros è sempre cieco e accompagnato dalla Pazzia!
.
Dedico questa ricetta alla mia carissima amica Sarit augurandole di trovare un amore dal gusto intenso e variegato come il piatto a cui ho dato il suo nome!
.
Involtini di pollo porchettati su purè di mele all’amore di Sarit


Ingredienti per gli involtini: 1 petto di pollo, 150 gr di pancetta affumicata tagliata a fette sottili, ½ cucchiaio di pinoli, 3 prugne secche, ½ cucchiaio di uva passa, 50 gr di ricotta, ½ cucchiaino di semi di papavero, ½ cucchiaino di semi di finocchio, ½ cucchiaino di buccia grattugiata di limone, 400 ml di vino bianco, 1 spicchio di aglio, 4 foglie di salvia, 1 rametto di rosmarino, 5 cucchiai di olio, sale e pepe.
Ingredienti per il purè: 3 mele golden, 1 cucchiaio di succo di limone, 20 gr di burro.
.
Tagliate il petto a fette, battetele con un batticarne per renderle sottili. Preparate uno dei due ripieni unendo i pinoli con l’uva passa e le prugne tagliate a pezzetti e condendo con un pizzico di pepe ed un filo d’olio; e l’altro con la ricotta, i semi di papavero, quelli di finocchio, la buccia di limone ed un pizzico di sale. Riempite ogni fetta di pollo con un cucchiaino di ripieno, arrotolate ed avvolgete ogni involtino con qualche fetta di pancetta. Legate ogni involtino con dello spago da cucina per non farli aprire. Mettete gli involtini in una padella con l’olio e l’aglio. Fate rosolare, girandoli di tanto in tanto , in modo che si colorino in modo uniforme. Aggiungete la salvia, il rosmarino, il sale, il pepe ed irrorate con il vino. Fate cuocere a fuoco medio-basso, finché la salsa non si addensi e girando di tanto in tanto gli involtini.
Nel frattempo, preparate il purè. Sbucciate le mele, tagliatele a pezzetti e mettetele a cuocere in una pentola con un poco di acqua. Quando l’acqua si sarà ritirata e loro saranno cotte, frullatele con il mixer ad immersione. Aggiungete il succo del limone ed il burro.
Slegate gli involtini. Versate qualche cucchiaio di purè sul fondo del piatto adagiateci sopra gli involtini e condite con uno o due cucchiai del loro fondo di cottura.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

siete unici!!!

Anonimo ha detto...

Τι μπορώ να σχολιάσω; Τα post κάθε φορά υπέροχα όμως εγώ έχω μόνο ίδιες λέξεις να τα χαρακτηρίζω.Το φαγητό καταπληκτικό και μάλιστα μετά από 8 ώρες περπάτημα......
SARIT έχεις όμορφη..... αγάπη Παιδιά η καλύτερη αγάπη είναι αυτή του εαυτού. Οταν αυτή η αγάπη είναι ολοκληρωμένη,αρμονική και σταθερή τότε έλκει γύρω μας τα καλύτερα!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Una storia carinissima e una ricetta che le si addice perfettamente, tanto da confondere i personaggi della prima con gli ingredienti della seconda!
Grazie per entrambe :)
Ciao.

Anonimo ha detto...

questa ricetta è fichissima!

Orizzontidelgusto ha detto...

Ciao Frank e ciao Francesca,
... quando creo qualcosa per qualcuno a cui voglio bene... per curare le sue ferite d'amore... la mia creatività si ispira a qualcosa di croncreto e si esalta.
Per quanto riguarda la storiella... è dedicata a tutti "i ciechi" e "i pazzi"... e non dimenticate che è primavera!