martedì, settembre 18, 2007

La mia cucina, il centro del mio mondo


La vita comincia a ritornare pian piano ai normali ritmi; la lavatrice fa gli straordinari e la pila di libri sul comodino cresce in altezza: Kavafis, una valida costante nell’ultimo decennio, di cui mi è impossibile saziarmi, passerà un’altro inverno accanto a me. Allan Bay dopo un inverno darà il suo posto a Christos Zuraris per questioni “stilistiche”. Per il resto comfort food ed archeologia, forniranno il calore necessario, indispensabile per le fredde notti invernali e la vita continua, grazie a Dio...
Un’altra pila, però, che parte dal pavimento e supera in altezza il comodino, ha il monopolio del mio interesse negli ultimi giorni: libri di cucina e quaderni di mie ricette sono richiamati alle armi. Prendo appunti e creo gli abbinamenti di conoscenti ed amici per le tavolate che seguiranno, accompagnate dal menù che preparerò per ogni occasione. Idonè!
Cercherò di raccontarvi le cene delle mie vacanze, un giro della Grecia in punta di forchetta, poiché tali racconti e le discussioni che seguiranno mi aiuteranno a rivivere i momenti che hanno segnato la mia estate. Durante tutte le vacanze, la “distanza” dalla mia cucina e la “vicinanza” alle cucine altrui mi ha fatto sorgere una domanda: che cosa mi piace di più, mangiare o cucinare? Anche se il cibo è il secondo più grande piacere della vita (il primo è rappresentato da conversazioni veloci, profonde ed intelligenti...), cucinare sicuramente mi emoziona di più, perchè la cucina è attiva ed il cibo è qualcosa di più passivo, ma di tutte le cose passive al mondo certamente la migliore.
Per il momento, mi perdo nei miei libri ed appunti, penso a dei menù e a degli amici, e monologando ripeto: “la mia cucina, il centro del mio mondo”.