venerdì, aprile 20, 2007

I sette vizi capitali: Gola


Qual è quel cane ch’abbaiando agogna,
e si racqueta poi che ’l pasto morde,
ché solo a divorarlo intende e pugna,
cotai si fecer quelle facce lorde
de lo demonio Cerbero, che ’ntrona
l’anime sì, ch’esser vorrebber sorde.
Noi passavam su per l’ombre che adona
la greve pioggia, e ponavam le piante
sovra lor vanità che par persona.
Elle giacean per terra tutte quante,
fuor d’una ch’a seder si levò,
ratto ch’ella ci vide passarsi davante.
"O tu che se’ per questo ’nferno tratto",
mi disse, "riconoscimi, se sai:
tu fosti, prima ch’io disfatto, fatto".
E io a lui: "L’angoscia che tu hai
forse ti tira fuor de la mia mente,
sì che non par ch’i’ ti vedessi mai.
Ma dimmi chi tu se’ che ’n sì dolente
loco se’ messo, e hai sì fatta pena,
che, s’altra è maggio, nulla è sì spiacente".
Ed elli a me: "La tua città, ch’è piena
d’invidia sì che già trabocca il sacco,
seco mi tenne in la vita serena.
Voi cittadini mi chiamaste Ciacco:
per la dannosa colpa de la gola,
come tu vedi, a la pioggia mi fiacco.
E io anima trista non son sola,
ché tutte queste a simil pena stanno
per simil colpa". E più non fé parola.
(Inf., VI, 28-57)
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Anche in questo caso un vizio di cui molti uomini si macchiano… anche in questo caso i primi golosi della storia furono Adamo ed Eva… rei di non aver saputo resistere ad una mela! Da sempre simbolo di corruzione morale, da cui scaturirono tutti i mali. Ritengo che sia un male del progresso e dell’abbondanza. Siamo sempre più ossessionati dal cibo… e dalle diete. L’obesità infantile è diventata ormai un problema sociale!
S. Agostino disse: “Sebbene io mangi e beva per la mia salute, vi si aggiunge come ombra una soddisfazione pericolosa, che il più delle volte cerca di precedere, in modo da farmi compiere per essa ciò che dico e voglio fare per salute. La misura non è la stessa nei due casi: quanto basta per la salute è poco per il piacere, e spesso non si distingue se è la cura indispensabile del corpo, che ancora chiede un soccorso, o la soddisfazione ingannevole della gola, che, sotto, richiede un servizio” (Le confessioni, 44). Il mondo occidentale ha superato da tempo “la misura”, trasformando il vizio in malattia… in disagio sociale e mentale.
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Biscotto caramellato con crema alla lavanda
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Ingredienti per il biscotto: 120 gr di burro, 180 gr di crema di latte, 180 gr di zucchero, 1 cucchiaio di succo di limone, 120 gr di farina, fiori di lavanda senza stelo.

Ingredienti per la crema: 750 gr di crema di latte, 150 gr di zucchero, 9 tuorli, 15 rametti di lavanda, 150 gr di panna montata, 10 gr di gelatina in fogli.
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Ponete sul fuoco una pentola con il burro, la crema di latte, lo zucchero ed il succo di limone. Appena inizia a bollire aggiungete farina e lavanda. Mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Imburrate ed infarinate una teglia e stendeteci sopra delle cucchiaiate di pastella a formare dei rettangoli di 6 cm di lato. Mettete in forno preriscaldato a 180°C per 10-12 minuti. Lasciateli raffreddare e scollateli delicatamente con una spatola.
In una pentola battete i tuorli con lo zucchero ed aggiungete la crema di latte. Mettete sul fuoco ed unite i rametti di lavanda, che avrete legato in un mazzetto con del filo. Mescolate fin quando raggiunga la temperatura di 85°C, poi togliete dal fuoco. Aggiungete la gelatina, che avrete fatto precedentemente ammorbidire in acqua fredda, e mescolate fino a farla sciogliere bene. Lasciate raffreddare un po’ (non che si coaguli) ed unite la panna montata. Versate in una teglia rettangolare e ponete in frigorifero per qualche ora. Tagliate la crema in quadrati e servite ognuno tra due biscotti.

7 commenti:

Sandra ha detto...

barbara!! che bella e che buona deve essere....;-D
e sempre molto interessanti i tuoi post!
p.s.visto 300.... bellissimo!

Anonimo ha detto...

Aromaterapia antidepressiva...!!!
Che dire?

Dimitrios

Orizzontidelgusto ha detto...

@Sandra,
credo che si tratti di una delle ricette più "armoniose" mai provate...
La "forza" del caramello equilibra il potere catartico e dominante della lavanda per far apparire tutto il sapore "morbido" della crema che come velluto accarezza il palato!
Riguardo il film "300" ti dico solo che in Grecia è nata la mania lakedemonika... sono comparsi pure dei libri sulla cucina degli Spartani!
Grazie per i complimenti.

@Dimitrios,
VELLUTO!

Sandra ha detto...

aspettiamo le ricette spartane allora!

Anonimo ha detto...

credo che la misura sia una questione molto ampia e profonda, che riguarda molti campi oltre a quello nutrizionale. E di difficile analisi, visto che va a confondersi con questioni psicologiche di ognuno.
Molto bella questa ricetta che abbini al vizio della gola, forse per questo vizio la trovo anche troppo poetica :-)
La crema di latte dove potrei trovarla? Grazie e ciao!

Orizzontidelgusto ha detto...

Ciao Francesca,
credo anch'io che la misura sia una questione che vada oltre la sfera della gola... proprio il superare “la misura” ha fatto sì che l'uomo trasformasse sentimenti e piaceri in vizi... in malattie!
Riguardo la ricetta... avevo pensato inizialmente a qualcosa di "esagerato", magari a base di cioccolato... ma poi mi è sembrato scontato e ho creduto che questa si adattasse meglio: di aspetto delicato e "poetico" (come dici bene tu), ma proprio per questo più ingannatrice perché più voluttuosa nel sapore e ammaliatrice nell'aspetto!
La crema di latte in realtà io la acquisto in Grecia, dove la trovo in diverse percentuali di grasso; quando mi finisce la sostituisco con la panna liquida fresca.

Anonimo ha detto...

grazie :-)