A te, o Sole, i Rodii dedicarono questa statua bronzea che raggiunge l’Olimpo, quando le onde della guerra placasti, e coronarono la loro città con le spoglie dei nemici. Per dodici anni le mani di Chares plasmarono le placche che a poco a poco generarono il tuo corpo. Il luccichio della tua fiaccola, gioiello del porto, sul promontorio orientale, riflette l’orgoglio dei Rodii guerrieri – simbolo di unità e di libertà.
Così ti copiarono i Franchi secoli dopo, nella Statua della Libertà.
Dono dei Tolomei, durasti solo mezzo secolo – prima che il tremore della terra ti mandasse sul fondo del porto d’ingresso, come un guerriero ferito che aspetta aiuto. Ma anche allora, Colosso, anche quando caduto supino sulla dura terra, distese le tue membra infrante, eri una meraviglia, e Plinio questo descrisse. Per mille anni ti sei addormentato dopo, forte segno dell’antichità che ha nutrito con le sue viscere le nuove civiltà – prima che ti svendessero arabi ed ebrei nei bazaar della Siria per il tuo umile metallo. E su 900 cammelli sei partito un primo pomeriggio e le tue tracce non sono rimaste tranne che negli scritti, ove stupefatti viaggiatori registrarono su papiri . Ma il Colosso, sinonimo dell’ipermetro gigante, resta ancora nelle nostre anime e s’innalza dentro di noi ad ogni riferimento a Rodi e al mare Egeo. (B.M.)
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Gamberi con salsa di rape rosse.
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Ingredienti: 800 gr di gamberi sgusciati, 500 gr di rape rosse lessate, 300 gr di cipolle, 200 gr di porri finemente tagliati, 1 spicchio di aglio, 150 ml di crema di latte, 250 ml di vino bianco, aceto balsamico, olio extravergine di oliva, sale e pepe.
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Facciamo soffriggere in una casseruola l’olio con la cipolla tritata, aggiungiamo i porri e spegniamo tutto con il vino, aggiungiamo anche le rape e continuiamo a far cuocere per altri cinque minuti. Poniamo tutto il contenuto della casseruola in un mixer e frulliamo fino ad ottenere un puré. Rimettiamo il puré nella casseruola aggiungendo la crema di latte. Aggiustiamo con sale e pepe.In un tegame facciamo soffriggere lo spicchio di aglio finemente tritato con l’olio e scottiamo i gamberi da entrambe i lati. Spegniamo con un po’ di aceto balsamico. Mettiamo un po’ della salsa sul fondo del piatto e vi adagiamo sopra i gamberi.
10 commenti:
ma Plinio quanto cavolo ha viaggiato che ha descritto di tutto!!!
p.s non ho mai capito dove ominica la leggenda e dove finisce...ma qualcosa è mai stato ritrovato???
p.sp.s. la salsa di rape con i ricami bianchi è qualcosa di meraviglioso!
Spettacolare..direi!!! :)
Ciao Cuocarossa,
Plinio come ufficiale di cavalleria e poi come comandante di flotta ha sicuramente potuto viaggiare molto... le sue descrizioni sono state di grande aiuto agli archeologi per identificare siti o per ricostruire resti che sarebbero altrimenti rimasti mute rovine!
Un "vagabondaggio" utile per l'umanità!
In ogni leggenda c'è sempre una parte di verità... per il Colosso ad esempio non abbiamo solo la descrizione dei viaggiatori che lo hanno potuto ammirare quando era ancora in piedi e dopo il crollo, ma anche alcuni piccoli resti ritrovati nelle vicinaze del porto!
Ciao Sandra,
ad una meraviglia non si può che accostare qualcosa che "colpisca" lo sguardo... qualcosa che "meravigli"!
Ma questo piatto di gamberi è bellissimo... così artistico...
Ciao.
che dire??
tornerò, perchè l'interesse e l'abbinamento storia cultura cibo sono geneticamente presente in ognuno di noi.. troppo spesso solo in potenza (o peggio!)
quanto ai bellissimi gamberi, una sola domandina (sì, nella presentazione dei piatti sono alquanto rozzo) sarà una stupidaggine, ma mi spieghi come si ottiene l'effetto escheriano con la salsa (intuisco di usi uno stecchino, ma....)
grazie grazie
Ciao :-)
Bellissima la presentazione dei gamberi (sulla descrizione del Colosso, non commento, quelli che mi conoscono sanno che potrei fermarmi a scrivere per due ore).
Non posso provarla, però. Peccato. Odio cipolle, aglio e porri!
Ad ogni modo, complimenti :-)
Orchidea,
per una meraviglia che dominò il mare ed il tempo un piccolo tributo di arte gustativa...
Anonimo,
la forza motrice di questo blog è l'abbinazione storico-filologica-filosofica-filoglossa-culinaria!
Riguardo l'effetto "escheriano" con cui ho voluto richiamare l'increspatura delle onde e la tranquillità visiva che queste arrecano, ho utilizzato un semplice stecchino.
Francesco,
come mai questo "pallino" per il Colosso? Mi piacerebbe leggere qualcosa di tuo in proposito.
>come mai questo pallino per il Colosso?
Non per il Colosso in sè, ma per tutta l'antichità e l'archeologia in particolare.
Due articoletti, veloci veloci:
L'ultima dimora
Grecia
tratti da un altro mio sito, con il mio diario personale ed i racconti dei viaggi di un piccolo gruppo di amici.
effetto escheriano: me toccherà impazzì... un semplice stecchino "portando fuori" dal centro all'esterno, lo intuisco... ma che, prima bisogna fare cerchi concentrici di salsa rossa (e di salsa bianca)???
scusa tanto, so che è una stupidaggine, ma io rimango sempre ammirato da questo effetto
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