In tutto il mondo, ormai, l’uovo è il simbolo della Pasqua.
A differenza di molte lingue europee che derivano la parola “Pasqua” dall’ebraico Pasach, le lingue germaniche usano, come quella inglese, la parola Easter, che deriva dal nome Eastre o Ostara, una dea anglosassone associata a vari aspetti connessi con il rinnovarsi della vita come la primavera, la fertilità e la lepre (per la velocità con cui prolifica). Secondo alcune leggende la dea avrebbe trasformato in lepre un uccellino morente di gelo, salvandogli la vita, e le lepre l’avrebbe ricompensata deponendo per lei delle uova dai magici colori scintillanti. Per tale motivo, Ostara è simboleggiata dall'uovo, che contiene in sé il principio della vita ed il bipolarismo maschile-femminile del divino. Da sempre, così, le uova sono il simbolo della vita che nasce, ma anche del mistero, quasi della sacralità.
Per i Greci il caos originario si metamorfizzò in Uccello e depose l’Uovo del mondo, embrione o germe della vita. L’uovo, quindi, oltre a simbolizzare il principio della vita originaria, simbolizza anche la rinascita dopo la morte. Tale concetto del resto è antichissimo… gli Egiziani facevano pronunciare al morto una formula (“Io sono l’uovo che era nel ventre della grande Oca”) con evidenti riferimenti alla trinità dell’uovo di Osiride: guscio, tuorlo, albume… ovvero nascita, morte e resurrezione.
I Babilonesi festeggiavano l’arrivo del nuovo anno scambiandosi delle uova. Anche in Persia come in Cina uova colorate di rosso erano il regalo per il nuovo anno.
Con l'avvento del Cristianesimo, l’uovo si è legato all’immagine della rinascita, non solo della natura, ma dell'uomo stesso… e di Cristo. L’usanza di scambiarsi uova tra i primi cristiani sembra sia legata ad una leggenda su Maria. Si narra che la Madonna facesse giocare Gesù Bambino con delle uova colorate e che il giorno di Pasqua, tornata sul sepolcro del Figlio, vi trovasse alcune uova rosse sul ciglio. Si racconta, anche, che Maria Maddalena si presentasse all'imperatore Tiberio per regalargli un uovo dal guscio rosso, testimonianza della Resurrezione di Gesù. Ancora oggi una delle tradizioni più sentite della chiesa Ortodossa è quella di offrire uova sode dipinte di rosso durante la Pasqua… ognuno tocca con la punta dell’uovo che tiene in mano, quella del vicino, dicendo: “Cristo è risorto!” (Χριστός Ανέστη) e l’altro risponde “Veramente è risorto!” (Αληθώς Ανέστη). L’uovo rotto diviene il sepolcro che si apre, a concreta testimonianza della resurrezione di Cristo.
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Vorrei augurarvi una Buona Pasqua offrendovi il tipico dolce pasquale che su nessuna tavola greca può mancare, lo Tsoureki… con le immancabili uova rosse.
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Tsoureki
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Ingredienti: 70 gr di burro, 100 gr di latte fresco, 160 gr di zucchero, 3 uova, 5 gr di machlepi, 5 gr di masticha pestata, 100 gr di acqua tiepida, 40 gr di lievito di birra, 600 gr di farina di grano duro, 1 uovo per spennellare e delle mandorle a fettine per guarnire.
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In una pentola scaldiamo il burro, il latte, lo zucchero, il machlepi e la masticha. Fate attenzione che non superi i 50°C. Togliamo dal fuoco ed aggiungiamo le uova. Giriamo ed amalgamiamo bene. In una ciotola facciamo sciogliere il lievito nell’acqua tiepida ed aggiungiamolo alla miscela di uova e burro. Infine aggiungiamo la farina ed impastiamo bene, fin quando l’impasto si stacchi bene dalle mani. Formiamo una palla. Incidiamo sulla superficie una croce. Copriamola con uno strofinaccio e lasciamola lievitare per tre ore in un luogo caldo, in modo che raddoppi il suo volume. Rimpastiamo leggermente e dividiamo l’impasto in tre parti uguali. Lavoriamo l’impasto con un po’ di farina, in modo che non si attacchi, e formiamo dei bastoncini. Possiamo arrotolare i bastoncini e formare delle girelle, oppure intrecciarli e formare una treccia. Ungiamo con dell’olio la placca del forno e disponiamo le girelle o la treccia. Lasciamo lievitare per almeno un’altra ora in un luogo caldo. Spennelliamo la superficie dello tsoureki con dell’uovo che avremo precedentemente battuto con un po’ di olio, cospargiamolo con le mandorle a fette. Mettiamo in forno precedentemente riscaldato a 180°C e facciamo cuocere per circa un’ora, fin quando lo tsoureki abbia un bel colore dorato.
Potete decorarlo, prima di metterlo in forno, con delle uova rosse.
7 commenti:
Χριστός Ανέστη
Dimitrios
magnifique brioche
Auguri a te!!!
A presto...
:o)
Sandra
Molot interessante cio' che scrivi! grazie mille!
purtroppo mi rendo conto che non mi ricordo più niente del greco (poi facevo greco classico.. non so se sarebbe stato utile ;-))
ciao buon week end!
χρονια πολλα (απο παναγιωτης)!
Che bella!!
Hello nice blog
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