domenica, febbraio 26, 2006

La fame come antistrofe.

... I am haunted by the vivid memories of killings & corpses & anger & pain . . . of starving or wounded children, of trigger-happy madmen, often police, of killer executioners . . ... I have gone to join Ken if I am that lucky...
.
Tra la Scilla della fame e la Cariddi dell’iperconsumismo scorre il mondo attuale e questo fatto si dimostra, quasi simbolicamente, dalla quasi simultanea edizione negli Stati Uniti, pochi giorni dopo il passaggio catastrofico dell’uragano “Katrina”, di due libri che sono in stretta relazione, anche se prendono avvio da punti di partenza completamente diversi.
Il primo, di Sharman Apt Russel, tratta della fame: “HUNGER. An Unnatural History .” è il suo titolo (ed. “Basic Books”). Il secondo, firmato da William Leith, , è intitolato “THE HUNGRY YEARS. Confessions of a Food Addict.” (ed. “Gotham Books”). Tutti e due tentano di parlare di due argomenti taboo, della fame e dell’obesità, e tutti e due cercano di toccare i due poli traumatici della moderna esistenza.
Esitiamo ad accettare la fame come regola”, scrive Russel. “Ci meraviglia e ci repelle ciò che fanno le persone quando hanno fame. E siamo completamente indecisi per le colpe di ognuno davanti allo straordinario alto numero di coloro che muoiono di fame nel mondo."
Non dobbiamo dimenticare che oggi nel mondo 800.000.000 di persone sono sottoalimentate, ma anche negli Stati Uniti, il Paese dell’abbondanza, un numero superiore a 30.000.000 di persone, 1 su 10, vive in condizione “di insicurezza alimentare”. In entrambe gli antipodi, le memorie di uno scrittore in sovrappeso - ornato con interviste del filosofo francese Jean Baudrillard, fatte dal famoso Dr. Atkins - di Susie Orbach, autrice del libro “Fat is a Feminist Issue”, sono in conclusione la straziante confessione: “nell’orgia della polifagia, a cui ogni tanto si da l’obeso psichicamente disturbato, la tua autostima ferita è un biglietto verso la libertà."
La liberta? Quando i significati si distorcono così tanto, non dobbiamo chiederci niente a riguardo dell’abuso, del disuso e del nulla che domina la nostra epoca!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Μέσα στη διαύγεια της στιγμής, το κειμενο με μαχαιρώνει...
Αγνωστες λέξεις: ρ. (απόσ-υρα, -ύρθηκα, -υρμένος) σέρνω προς τα πίσω ή προς τα έξω, αποκομίζω σέρνοντας | απομακρύνω | αναλαμβάνω κατατεθειμένα| αναιρώ, παύω| αναστέλλω την κυκλοφορία | (μέσ.) αποσύρομαι, απομακρύνομαι, παραιτούμαι.

αποστηθίστε.

Δημητρα

Anonimo ha detto...

Είμαι στον πλανήτη της ανοησίας. [De profundis Domine] Της δικής μου. Πως κατέληξα εδώ άραγε; Δε με ενδιαφέρει ν' απαντήσω. Ξέρω ότι λίγα πετραδάκια θα βρεθούν παντού. Λίγα πετραδάκια, βοτσαλάκια, γρομπαλάκια ή κάτι τελοσπάντων να μετρούν τα δάχτυλα παίζοντας το τικ τακ του "αφέθηκα" και του "τίποτα".

Χιόνια από εκεί ψηλά.
Καμμιά φορά γράφω για να κρύψω την απουσία μου.

Πέρασα να προσκυνήσω και να φύγω...

Ευη

Anonimo ha detto...

Πόσα πολλά χρωστάμε σ΄αυτό το παιδί!!!!
Πόσα γλυτώνουμε επειδή υπάρχει εκείνο.
Μαύρο παιδάκι σάγαπώ πολύ!!!!!

Anonimo ha detto...

Πόσα πολλά χρωστάμε σ΄αυτό το παιδί!!!!
Πόσα γλυτώνουμε επειδή υπάρχει εκείνο.
Μαύρο παιδάκι σάγαπώ πολύ!!!!!

Tulip ha detto...

questa foto mi ha colpita al cuore..........